Il recupero crediti stragiudiziale è una pratica che può far concludere situazioni debitorie in modo veloce e relativamente semplice. E' suddiviso in varie fasi, nella prima fase vengono fatte delle indagini preliminari: si verifica la rintracciabilità del debitore, compresa la locazione del domicilio e i dati anagrafici di interesse.
Se il debitore collabora, l'opera di recupero crediti può ritenersi conclusa già in queste prime fasi, visto che l'obiettivo preposto è stato raggiunto.
Nei casi in cui però il debitore non voglia collaborare, sia per cause volontarie che involontarie, la fase successiva ne prevede la messa in mora. Con questo provvedimento pubblicistico, di norma di natura epistolare, la posizione del debitore viene esteriorizzata e ufficializzata, informandolo del fatto che è tenuto a pagare il debito in oggetto.
A seguire in caso non vi siano riscontri, si procede con sollecito telefonico: importante in questa fase è cercare di creare un contatto col debitore, il quale deve essere invogliato a concludere le trattative.
In alcuni casi non essendoci riscontri positivi, è utile far intervenire un negoziatore. Il compito di questo soggetto è quello di individuare il domicilio del soggetto obbligato e cercare di riscuotere il debito in oggetto.
L'ultimo passo prima dell'azione giudiziaria vera e propria è invece identificabile nella diffida ad adempiere, ovvero una raccomandata A/R con la quale si informa il debitore che se alla scadenza di un termine arbitrario il debito risulterà ancora insoluto, si provvederà ad adempiere alle procedure giudiziali.
In caso di chiusura negativa della pratica, passati quindi i termini contenuti nella diffida, l'eventuale società di recupero stilerà un rapporto della pratica, la quale potrà essere presentata anche in sede giudiziale.